10 mila persone a sera

Gen 24 2015

10 mila persone a sera

Friendly Versilia: Il Gay Pride scoppia di salute e servono spazi più grandi!

Marina di Torre del Lago – La mezzaluna d’argento di Ferragosto sarebbe piaciuta anche a Puccini, che pochi chilometri più a nord si regalò l’immortalità. Dal cielo si appoggia sul mare facendolo d’argento. In lontananza brillano Viareggio e il Forte, l’ufficialità dei vacanzieri. Il maestrale fa ballare i fuochi sulla spiaggia, fra le dune, la macchia e l’acqua increspata. Risate, grigliate, suoni latini sparsi sulla sabbia. In attesa che la festa cominci. Perché la festa è proprio lì, a pochi metri, in quella striscia di lungomare sul quale il movimento gay s’è dato casa da tempo, fra Mamamia e Boca Chica, i due locali cult a un passo dalla spiaggia di Lecciona, dove tutto è cominciato vent’anni fa. Quando la cinque giorni del Gay Pride organizzato da Arci Gay e gay.it la prima volta nel ’99: quella fino a domenica è la quarta era parecchio di là da venire; quando il turismo gay aveva scelto quella costa, e, ancora clandestino, soffriva una scadente ospitalità nelle vere e proprie camerate che a caro prezzo gli venivano concesse, quando i controlli di polizia erano fin troppo attenti agli omosessuali e alle loro bizzarrie. Il Gay Pride nasce proprio per uscire da quella discriminazione, per affermare il diritto alla tolleranza. E per capire che oggi non è più come allora basta affacciarsi alla festa. Alle 23 sul lungomare non si parcheggia più nemmeno una bici, il fiume di gente scorre in piena fino alle 3: fra locali e drag queen, stand di libri, cartomanti e Gay tv, dance e revival, gli spettacoli di Rita Pavone e Platinette (due autentici trionfi), la media serale è di 10mila presenze e tutti stanno con tutti, gay e etero, single, coppie o gruppi, giovani e meno giovani, si ride, si balla, si beve, si parla, ci si corteggia, si fa l’alba nella ressa allegra che ormai reclama spazi più grandi. E delle minacce fasciste nemmeno l’ombra, solo un pavido, violento manifestino rimasto felicemente senza seguito. «Una crisi di crescita spiega Alessio De Giorgi, presidente di Arci Gay Toscana e direttore di gay.it, ottavo sito omosex al mondo con sede a Pisa che ci impone ormai un posto più grande o almeno di ristudiare questo. Un successo che ha colpito anche il sindaco di Viareggio Marcucci quando ha parlato alla serata d’apertura: erano quattro anni che si riprometteva di venire a scusarsi per le violenze fasciste del primo Gay Pride ed ha dichiarato tutta la sua soddisfazione per la rapidità e la qualità di questa integrazione». Fra politica, società e economia il Gay Pride legge il suo futuro: «Il presidente Martini è stato da noi al Mamamia il 2 agosto prosegue De Giorgi dove in un incontro pubblico alle 1, il titolo era “C’è Martini, c’è party”, ha riferito che il disegno di legge regionale promosso da Arci Gay sulle discriminazioni, tutte: da quelle sessuali sul luogo di lavoro e altrove al funzionamento dei consultori, dall’assistenza ai malati invalidi alla tutela di qualsiasi minoranza, è stato già approvato in giunta e ora andrà in consiglio. Mentre il 14 una delegazione di Arci Gay guidata da Franco Grillini ha partecipato alle onoranze per le vittime dei nazisti a Santa Anna di Stazzema: presto un pannello sulle deportazioni e i massacri degli omosessuali entrerà nel museo dedicato alla strage. Il turismo gay e la sua riqualificazione, infine, sono una prospettiva di ricchezza per la zona e un obbiettivo primario per il nostro consorzio Friendly Versilia: solo negli ultimi due anni i bed & breakfast gay sono passati da 0 a 10». E la festa continua: oggi con gli inevitabili Ottanta di Ambra, Salerno, Righeira e Den Harrow, domani con la spasmodicamente attesa Amanda Lear.

Fonte: Repubblica 17 Agosto 2002