Dodi Conti, Anna Meacci e Katia Beni al Mardi Gras di Friendly Versilia.
In principio erano le Galline, gruppo di Cabaret tutto al femminile, che calcavano i teatri off italiani vivisezionando le nevrosi femminili. Col tempo sono Dodi Conti, Katia Beni e Anna Meacci, tre attrici ormai “consacrate” dalla tv come volti unici della satira televisiva, che il pubblico del Mardi Gras di Friendly Versilia si potrà finalmente godere nello spettacolo che presenteranno il 16 agosto, sul lungomare di Torre del Lago, intitolato semplicemente “Cabaret al Femminile”.
Katia Beni nei panni della ragazzo cubo in lamè argento alle prese con un fidanzato distratto e tamarro, Dodi Conti in Macao di Gianni Boncompagni e Anna Meacci nella banda della Dandini.
Non hanno mai abbandonato il teatro, proponendo testi nuovi ed innovativi, come, per esempio Katia Beni con “Indovina chi viene a cena?”, dove, in un mondo fantastico, totalmente omosessuale, gli etero vengono apostrofati, offensivamente, “sedani”.
Dodi Conti, in Borderline Blues ha raccontato la storia di una generazione che vive sul filo del rasoio, regalandoci due pezzi cult, come la guida pratica all’omosessualità e l’inno alla vecchiaia.
Sempre in teatro ha interpretato un Cirano al femminile, tutto versi e poesia. In Bevvabbè ha raccontato di signore eterosessuali, improvvisamente attratte da esperienze omosessuali.
Anna Meacci è riuscita nell’impresa di portare sulle scene un condensato di storia con lo spettacolo “Bignami: cinquant’anni di storia slealmente accaduta”, sull’ultimo mezzo secolo della storia d’Italia.. Autrice lei stessa, nel 1997 ha vinto il premio letterario “Giuseppe Giusti” per la satira.
Tutte e tre hanno recitato, poi, nei “Monologhi della vagina” di Eve Ensler, la giornalista americana che ha trasformato una sua inchiesta in cui le donne parlano della loro vagina, in un testo teatrale, recitato in tutto il mondo dalle attrici e donne più rappresentative di ogni paese.
Nello spettacolo che porteranno in scena il 16 agosto sul palco del Mardi Gras le tre attrici, che sono tre amiche e sono tre donne, si pongono domande, ipotizzano risposte, declamano verità taciute. Si chiedono anche perché al desiderio del principe azzurro si sostituisce tanto spesso il sogno notturno e mai silente dell’amour fou, della passione che travolge, dirompe e toglie il fiato e preferisce al “bello”, la “bestia”.
Fonte: Il Tirreno 30 Agosto 1999